Stuf@ di imbatterti in pellegrini e riproduzioni di santini a ogni angolo della strada?
Innervosit@ dalla trasformazione del significato della ”teoria del gender” in una dittatura creata apposta dalla comunità glbtq per omosessualizzare l’intero pianeta?
Stanc@ di vivere in una città militarizzata, riorganizzata e svenduta in funzione dell’ostensione della Sindone?
Non ti senti liber@ di vivere la tua identità, la tua vita e i tuoi desideri a causa della costante presenza della chiesa cattolica in tutte le sfere della società?
Al Pride di Torino del 27 giugno cerca il carro dell’Orgoglio De-Genere e lasciati travolgere!
Partenza alle h.16 da via Cibrario
La festa proseguirà tutta la notte, terminata la sfilata vieni alla Cavallerizza Reale di via Verdi 9 e scatena balli e ormoni al DegenderQueerParty!
Il vaticano vorrebbe plasmare i nostri
desideri e i nostri corpi costruendo l'immagine di un presunto modello naturale
di persona e di comportamento sessuale. Così facendo crea gabbie all'interno
delle quali muoversi per sentirsi “normali” e accettati, opponendosi ai nostri
percorsi di autodeterminazione e discriminando chiunque non si adegui al loro
modello.
Le nostre vite escono dal loro schema
mostrando pubblicamente come il sistema maschilista che ci impongono non abbia
nessun legame con la presunta “natura” ma piuttosto con le loro esigenze di
controllo sui corpi e di riproduzione di un potere patriarcale.
Gli studi di genere e la filosofia queer hanno
ben mostrato come la norma eterosessuale sia una costruzione culturale e
storica, ben lontana da un presunto modello di “natura”. Queste riflessioni
spaventano talmente tanto il vaticano da spingerli a gettar benzina sul fuoco
dell'omotransfobia inventandosi l'esistenza di un'ipotetica
“ideologia/dittatura del gender”.
A parte la ridicola semplificazione di
discorsi filosofici e politici complessi, questa vicenda ci ricorda quanto i
nostri corpi e desideri terrorizzino a tal punto il vaticano da spingerlo a
inventarsi nuove banali strategie mediatiche per diffondere il panico nella
popolazione, aizzare all'odio omotransfobico e discriminarci.
Il loro odio è il frutto della paura
davanti alle nostre vite; poiché esse mostrano chiaramente come il genere,
l'orientamento sessuale, l'affettività, il sesso e la sessualità siano fluidi,
complessi, in mutamento e in quanto tali non inquadrabili all'interno dei loro
schemi di potere.
Per imporre il loro modello patriarcale
hanno bisogno di categorizzarci, forzarci dentro degli schemi, decretarsi
interpreti della “natura” e farsi promotori di una presunta “morale”. Ma i
nostri corpi sfuggono alle loro esigenze di controllo e mostrano chiaramente
che non si può definire il genere solo a partire dagli organi genitali con cui
si è nati, che le donne non esistono solo in quanto madri, che ci si può amare
tra persone dello stesso sesso, che si può aver una sessualità libera e che in
generale i nostri corpi non sono disposti a sottostare alle loro logiche di
dominio.
Negli ultimi mesi abbiamo vissuto in una
città piegata all'esibizionismo clericale e al servizio delle esigenze
spettacolarizzanti e narcisiste della chiesa cattolica. La nostra
partecipazione al Pride vuole essere una presa di posizione critica rispetto
alle ingerenze della chiesa cattolica sulla nostra educazione e sulle nostre
vite. Non accettiamo che la chiesa si arroghi il diritto di decidere sulle
nostre vite, sui nostri corpi e sulle nostre sessualità.
Pretendiamo il
rispetto del nostro diritto di autodeterminarci e vivere liberamente la nostra
sessualità. Pretendiamo una vita liberata da una morale unica, definita e
sostenuta dalla chiesa cattolica.
Assemblea Orgoglio De-Genere