Presso il circolo Maurice glbtq
Via Stampatori, 10
Via Stampatori, 10
Una discussione aperta sul tema promossa dal Maurice e dal Laboratorio Sguardi sui Generis:
Cosa accomuna disabilità, intersessualità, omosessualità e transessualismo? Forse la marginalizzazione e l'invisibilità dei loro corpi e delle loro vite. Nonché la patologizzazione, o la negazione, della loro sessualità, etichettata come non “normale” e in quanto tale non aderente al discorso egemonico che delinea l'ideale corporeo nel bianco eterosessuale normodotato.
In modo simile a ciò che accade alle persone lgbtiq, nella patologizzazione del corpo disabile si lede alla possibilità di vivere una sessualità serena. Al suo corpo non viene data la possibilità di scegliere una vita sessuale appagante, lo si passivizza, medicalizzando la propria esistenza. Il corpo disabile viene reso asessuato o gli si impone una sessualità compassionevole e caritatevole annullando la sua capacità di essere potenzialmente fonte di piacere e di vivere una sessualità attiva.
L’idea che muove queste riflessioni è di portare avanti un dialogo e una discussione condivisa tra soggetti che riconoscono la forza critica delle esperienze corporee e sessuali marginali, potendo usare gli strumenti critici che il pensiero queer ci ha dato come punto di partenza comune.
Un piccolo fatto di attualitá che ci porta nuovamente a riflettere sul diritto alla diversitá e al delitto di omologazione forzata. Professore depila le ascelle a una ragazzina disabile: http://www.theage.com.au/victoria/mother-wants-answers-after-teenage-daughters-armpits-were-shaved-by-teacher-20140529-396jg.html
RispondiEliminadi sessualità disabile si inizia a parlare, comunque il fatto di appartenere ad una minoranza (nella fattispecie quella delle persone disabili, e comunque le disabilità sono tutte diverse) non vuol dire non essere "normali", vuol dire solo nel caso dei disabili non essere normodotati, vuol dire avere delle difficoltà in più, ma non è essere "anormali"
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