Non siamo qui per chiedere diritti, come una manna che dall’alto delle sfere governative ci viene concessa, né tanto meno per permettere che i nostri corpi siano oggetto strumentalizzato dai potenti di turno per “lavarsi la coscienza”.
Per noi oggi è una manifestazione, non una parata. Non chiediamo: vogliamo!
Come donne, lesbiche e non, scendiamo in piazza da femministe.
Femministe perché questo significa parlare di un welfare sempre più inconsistente in questa epoca di perenne crisi.
Femministe perché questo è necessario quando l’omologazione culturale cerca di cancellare le nostre diversità, sottoponendo i nostri corpi a un fittizio genere neutro che nasconde disparità.
ORGOGLIOSAMENTE FEMMINIST*
Laboratorio Sguardi sui
Generis
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