Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

giovedì 25 giugno 2015

Orgoglio De-Genere al Torino Pride

Stuf@ di imbatterti in pellegrini e riproduzioni di santini a ogni angolo della strada?
Innervosit@ dalla trasformazione del significato della ”teoria del gender” in una dittatura creata apposta dalla comunità glbtq per omosessualizzare l’intero pianeta?
Stanc@ di vivere in una città militarizzata, riorganizzata e svenduta in funzione dell’ostensione della Sindone?
Non ti senti liber@ di vivere la tua identità, la tua vita e i tuoi desideri a causa della costante presenza della chiesa cattolica in tutte le sfere della società?

Al Pride di Torino del 27 giugno cerca il carro dell’Orgoglio De-Genere e lasciati travolgere!
Partenza alle h.16 da via Cibrario

La festa proseguirà tutta la notte, terminata la sfilata vieni alla Cavallerizza Reale di via Verdi 9 e scatena balli e ormoni al DegenderQueerParty!




Il vaticano vorrebbe plasmare i nostri desideri e i nostri corpi costruendo l'immagine di un presunto modello naturale di persona e di comportamento sessuale. Così facendo crea gabbie all'interno delle quali muoversi per sentirsi “normali” e accettati, opponendosi ai nostri percorsi di autodeterminazione e discriminando chiunque non si adegui al loro modello.

Le nostre vite escono dal loro schema mostrando pubblicamente come il sistema maschilista che ci impongono non abbia nessun legame con la presunta “natura” ma piuttosto con le loro esigenze di controllo sui corpi e di riproduzione di un potere patriarcale.
Gli studi di genere e la filosofia queer hanno ben mostrato come la norma eterosessuale sia una costruzione culturale e storica, ben lontana da un presunto modello di “natura”. Queste riflessioni spaventano talmente tanto il vaticano da spingerli a gettar benzina sul fuoco dell'omotransfobia inventandosi l'esistenza di un'ipotetica “ideologia/dittatura del gender”.
A parte la ridicola semplificazione di discorsi filosofici e politici complessi, questa vicenda ci ricorda quanto i nostri corpi e desideri terrorizzino a tal punto il vaticano da spingerlo a inventarsi nuove banali strategie mediatiche per diffondere il panico nella popolazione, aizzare all'odio omotransfobico e discriminarci.

Il loro odio è il frutto della paura davanti alle nostre vite; poiché esse mostrano chiaramente come il genere, l'orientamento sessuale, l'affettività, il sesso e la sessualità siano fluidi, complessi, in mutamento e in quanto tali non inquadrabili all'interno dei loro schemi di potere.
Per imporre il loro modello patriarcale hanno bisogno di categorizzarci, forzarci dentro degli schemi, decretarsi interpreti della “natura” e farsi promotori di una presunta “morale”. Ma i nostri corpi sfuggono alle loro esigenze di controllo e mostrano chiaramente che non si può definire il genere solo a partire dagli organi genitali con cui si è nati, che le donne non esistono solo in quanto madri, che ci si può amare tra persone dello stesso sesso, che si può aver una sessualità libera e che in generale i nostri corpi non sono disposti a sottostare alle loro logiche di dominio.

Negli ultimi mesi abbiamo vissuto in una città piegata all'esibizionismo clericale e al servizio delle esigenze spettacolarizzanti e narcisiste della chiesa cattolica. La nostra partecipazione al Pride vuole essere una presa di posizione critica rispetto alle ingerenze della chiesa cattolica sulla nostra educazione e sulle nostre vite. Non accettiamo che la chiesa si arroghi il diritto di decidere sulle nostre vite, sui nostri corpi e sulle nostre sessualità.


Pretendiamo il rispetto del nostro diritto di autodeterminarci e vivere liberamente la nostra sessualità. Pretendiamo una vita liberata da una morale unica, definita e sostenuta dalla chiesa cattolica.

Assemblea Orgoglio De-Genere


venerdì 12 giugno 2015

Contro la violenza sulle donne e le strumentalizzazioni razziste

Ieri abbiamo appreso dello stupro subìto da una ragazza da parte di tre uomini, attualmente identificati come occupanti delle palazzine dell'ex Moi.
Notizie come queste non possono e non devono mai lasciarci indifferenti: la violenza sulle donne è un fatto intollerabile e odioso che dobbiamo sempre rifiutare, condannare e combattere con forza. Non possono esserci giustificazioni di nessun tipo per questi episodi.
Apriamo perciò queste poche righe esprimendo tutta la nostra solidarietà alla ragazza che ha subìto questo orribile abuso.

Come accaduto altre volte, però, sulla vicenda si sono immediatamente fiondati gli sciacalli della politica, sempre pronti a strumentalizzare la violenza sulle donne per interessi e scopi che nulla hanno a che vedere con la lotta alla violenza di genere.

martedì 9 giugno 2015

Merenda De-Genere!


Continuano gli appuntamenti per la costruzione dello spezzone Orgoglio De-Genere al Pride di Torino!

Giovedì 11 giugno dalle h.16 merenda De-Genere negli spazi occupati della Cavallerizza Reale, Via Verdi 9


Anche quest'anno ci sarà il Pride a Torino e anche quest'anno la comunità LGBTQI* sarà in piazza il 27 giugno per rivendicare i diritti che da decenni le sono stati negati e per dire ad alta voce che ognun* di noi ha il diritto di vivere la propria vita, la propria identità ed i propri legam i secondo i principi dell’autodeterminazione e senza che nessuno possa discriminarli perché considerati “minoritari" o “fuori dalla norma”. 

Ma quest'anno Torino, poco prima del Pride 2015, ospiterà l'ostensione della Sindone e la nostra città, in particolare per la visita di Bergoglio il 21 giugno, è stata militarizzata, riorganizzata e svenduta in funzione dei pellegrini, messa a tacere e tenuta sotto controllo con metodi autoritari sempre più incompatibili con la necessità di far sentire chiara la nostra voce. 

Ognuna delle nostre realtà ha trovato nel Vaticano e nella sua ingerenza, politica ed economica, un ostacolo alle nostre lotte, alle nostre richieste di diritti ed al nostro bisogno di autodeterminazione. 

Recentemente, grazie alla strumentalizzazione di quel corpus di discorsi filosofico/politici denominati per semplicità “teoria del gender", trasformati in "ideologia/dittatura del gender” per travisare esageratamente, appunto, gli studi di genere e sull’identità di genere, il Vaticano ha creato un nuovo strumento per metterci contro l’opinione pubblica e seminare ulteriore odio a discapito di tutt* noi che viviamo la nostra vita liber* di essere noi stess*, fuori dal rigido binarismo eteronormato e/o fuori dai rigidi schemi dei ruoli di genere previsti dalla loro visione totalizzante della realtà. 

Secondo la chiesa cattolica noi non siamo liber* di vivere la nostra vita in piena libertà di decidere cosa farcene della nostra identità e dei nostri desideri, ma dobbiamo sottostare ai loro rigidi schemi per poter perpetrare il loro potere giudicante sulle nostre esistenze. 

Ed è così che ogni persona che dice ad alta voce che l’amore è amore in ogni sua forma diventa una “pericolosa minaccia per la società”. Ed è così che ogni famiglia che non rispetta i canoni da loro previsti diventa “sbagliata” o peggio ancora “non esiste”. Ed è così che ogni donna che vuole vivere la sua vita libera di non avere figli diventa una pericolosa nemica della “sopravvivenza dell’umanità”. Ed è così che ogni persona che non si riconosce nelbinarismo uomo-donna o vuole vivere il proprio genere anche se non allineato “alla norma” del suo sesso biologico diventa “pazza” e “confusa”. Ed è così che qualunque persona viva liberamente la propria sessualità senza sensi di colpa e in piena pace con il suo essere diventa “perversa”. 

Per questi esempi e per tanti altri motivi, quest'anno, vogliamo proporre a tutte le realtà, collettivi e individualità lgbt/femministe/queer/anticlericali di organizzarci in una rete in occasione del Pride per portare compatt* il messaggio che non accettiamo più tutta questa ingerenza del vaticano sulle nostre vite, che nessun* ha il diritto di associarci ad idee e parole che non sono nostre e che non accettiamo assolutamente che il nostro diritto all'autodeterminazione possa essere messo in discussione.

Abbiamo, quindi, deciso di organizzare un momento assembleare per parlare tutt* insieme di come vogliamo portare al Pride del 27 giugno il nostro messaggio di autodeterminazione di identità e corpi. L'obiettivo che ci siamo posti come Assemblea Orgoglio De-Genere è quello di creare uno spezzone all'interno del Pride Torinese del 27 giugno caratterizzato dall'opposizione al Vaticano, ai partiti omotransfobici che fanno propaganda sui nostri corpi e a tutta quella parte dell'opinione pubblica che vorrebbe limitare la nostra libertà d'espressione e il nostro diritto a vivere liberamente le nostre vite. 

Coglieremo l'occasione per parlare anche della rete nazionale No Expo Pride, che per il 20 giugno sfilerà per le strade di Milano per rivendicare il diritto ad una città femminista, frocia e queer libera dalle speculazioni e mercificazioni di Expo 2015.