Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

mercoledì 19 febbraio 2014

01/03 Sguardi Sui Generis & Maurice GLBTQ presentano: Apocalittica...è arrivata la fine dei tempi!

Sabato 1 Marzo Sguardi Sui Generis & Maurice GLBTQ presentano una serata di fine Carnevale da non perdere!

APOCALITTICA: 
è arrivata la fine dei tempi... ed è frocissima!

Dalle ore 22 presso il centro sociale Askatasuna di Torino 
(corso Regina 47):

* Drag Show di Saturnia Galattica ed Espressioni Vaganti

* Proiezioni di video queer-porno-zombie tra cui L.A. Zombie di Bruce LaBruce

* Dj Setting di Ira Queer, Skokkiatello & Elettrosciocchine all nite long!

Come to the drag side... nessuno ci può moderare!



giovedì 6 febbraio 2014

Siamo tutte No Tav: Chiara libera subito!

Dallo scorso 9 dicembre quattro No Tav si trovano rinchiusi in carcere con l'accusa di attentato con finalità terroristiche in riferimento ad un attacco portato al cantiere di Chiomonte nel mese di maggio. 
Tra di loro Chiara, trasferita pochi giorni fa dal carcere torinese delle Vallette a quello romano di Rebibbia, sottoposta ormai da settimane al regime di isolamento. Chiara, assieme a migliaia di altri No Tav, è colpevole di non arrendersi all'arroganza di chi cerca di imporre con ogni mezzo un'opera inutile ed insensata quale il Tav, pretendendo di calpestare una valle intera e la resistenza di un movimento ormai ventennale in nome del profitto. Di fronte all'ormai evidente accanimento giudiziario scatenato contro chi, al grido No Tav, ha scelto di immaginare e costruire assieme un futuro diverso, non possiamo che stringerci attorno a Chiara ed esprimerle il nostro massimo sostegno in queste difficili settimane, consapevoli di lottare dalla parte del giusto.
Sappiamo bene quanto la solidarietà sia l'arma migliore che il movimento No Tav ha sempre messo in campo di fronte al moltiplicarsi di arresti, denunce e intimidazioni susseguitisi negli ultimi anni. Per questo invitiamo tutti e tutte a non lasciare sola Chiara durante la sua reclusione, con l'augurio di rivederla libera al più presto.

Per scriverle:
Chiara Zenobi
Casa Circondariale Rebibbia
via Bartolo Longo, 92
00156 Roma

Di seguito pubblichiamo una sua bella lettera diffusa da diversi siti nei giorni scorsi.

...sempre in alto i cuori No Tav: Chiara libera, liber* tutt*!


lunedì 3 febbraio 2014

Cosa può un corpo di donna

Ripubblichiamo, dal sito commonware.org, questo scritto di Simona De Simoni, come riflessione che condividiamo sull'attacco del governo spagnolo all'autodeterminazione delle donne in tema di maternità e aborto, e sulla tematica più in generale.


Lo stretto controllo e la sollecitudine eccessiva di cui questa società dà prova nei confronti delle donne non esprime altro che la sua preoccupazione di riprodursi in modo identico, e di padroneggiare la propria perpetuazione.
Tiqqun, Elementi per una teoria della Jeune-Fille


Il 20 dicembre il governo spagnolo ha approvato una legge fortemente restrittiva in materia di aborto (Ley Orgánica de Protección de los Derechos del Concebido y de la Mujer Embarazada) che ora attende l'approvazione del parlamento iberico per entrare effettivamente in vigore. Nel frattempo, donne e uomini spagnoli – ampiamente appoggiati da espressioni di solidarietà transnazionali – si sono mobilitate/i per interrompere il corso del provvedimento e mettersi al riparo da una legge che, con buona probabilità, sarebbe da annoverare tra le peggiori della recente storia spagnola ed europea. Per questa ragione, nelle ultime settimane, si è tornati a parlare di aborto con una certa insistenza. Tuttavia, la questione non (ri)spunta dal nulla e da tempo si è abituati a convivere con una sorta di “rumore bianco”, un attacco continuo, insistente e violento a quel “meta-diritto” che è la possibilità di scegliere. In Italia, in modo particolare, il lamento macabro dei cosiddetti pro-life è stato accolto e assecondato dalle istituzioni di ogni orientamento e colore trasformandosi in normative regionali che, di fatto, cercano di trasformare i consultori in luoghi di persecuzione. Più in generale, si può registrare un forte incremento di retoriche reazionarie e integraliste su scala europea che giocano gran parte della loro battaglia politica sul corpo delle donne e sulla definizione della sessualità. Dunque, tenendo conto del grado di generalità della questione, si possono formulare alcune ipotesi di lettura politica del recente attacco spagnolo al diritto di aborto con l'obiettivo di entrare in risonanza con i tanti contro-canti della crisi che, sempre più numerosi, emergono da ogni dove.