Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

giovedì 24 febbraio 2011

A proposito dell'11 febbraio ed il Popolo della Libertà

Questa storia vogliamo raccontarvela a partire dal suo epilogo. Il giorno successivo alla nostra occupazione della sede del Pdl i quotidiani gareggiavano nel fornirne i resoconti più travisanti, con la trionfale chiosa de La Stampa, a firma Massimo Numa, alla quale spetta senza dubbio la palma dell'arte mistificatoria. Perché cominciare dalla fine e, soprattutto, a che pro assumere come punto di partenza la lente deformante dei media mainstream? Negli articoli che trattavano i fatti dell'11 Febbraio è contenuta la cassetta degli attrezzi di un perfetto détournement ideologico che molto rivela dei dispositivi messi in campo per cercar di sterilizzare il portato politico di una vicenda. Con una puntualità quasi grottesca ne vengono messi a fuoco i nodi salienti ma rovesciati, svuotati di senso. Può essere allora utile ripercorrere a ritroso questa storia, partendo dalla versione che ne hanno prodotto certi professionisti della ricezione organizzata per arrivare a dedurne, forse, l'originario senso politico.

martedì 22 febbraio 2011

Prossima assemblea per l'autodetermin-azione

La prossima assemblea per l'autodetermin-azione sarà mercoledì 23 febbraio alle ore 20.30 in via Santa Giulia n.64 presso la sede di sinistra critica, a domani!!

venerdì 18 febbraio 2011

Discussione "interna" intorno al libro "I corpi del reato"

In vista dell'incontro "esterno" previsto per lunedi 15 marzo a Palazzo Nuovo che vedrà la presenza di Anna Simone, autrice del libro "I corpi del reato", vi invitiamo a partecipare lunedì 21 febbraio alle ore 17.30 presso lo spazio unilotta ad un incontro di preparazione e discussione sul libro tra di "noi".

Anche per chi non l'ha ancora letto può essere una buona occasione per "scoprirlo"!

Vi aspettiamo!

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Laboratorio Sguardi sui Generis

lunedì 14 febbraio 2011

Sull'aggressione pidiellina nel Partito della Libertà...

altOggi 12 febbraio abbiamo indetto una conferenza stampa , dettata dalla volontà di smentire la ricostruzione dell’occupazione di ieri della sede del Pdl a Torino  apparsa oggi sulla maggior parte dei quotidiani nazionali.

Vogliamo prima di tutto prendere  le distanze dalle accuse di aggressione a danno di un’ipotetica  segretaria che, a detta dei militanti del Pdl, si trovava all’interno della sala. Le aggressioni ci sono state, ma tutte a danno nostro,  tre di noi hanno infatti  riportato lesioni, documentate dai referti del pronto soccorso.

sabato 12 febbraio 2011

Torino: occupata la sede del Pdl! per un 13 febbraio di lotta!

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Mandiamo a casa Berlusconi  e il suo governo della crisi

Blitz nella sede del Pdl! Fermate 5 compagne, partecipato presidio sotto la questura torinese, tutte rilasciate!

Una cinquantina di compagne ha quest'oggi occupato la sede del Partito della Libertà a Torino! Un'azione di protesta per rilanciare una partecipazione critica e differente nel corteo del 13 febbraio, ma anche un'indicazione di come quella giornata sarà da molti vissuta ed attraversata: un 13 febbraio di lotta!

giovedì 10 febbraio 2011

SISTEMA IN CRISI, CORPI IN LOTTA!


Domenica 13 febbraio alle ore 14.30 scenderemo in piazza con queste parole d'ordine e daremo vita ad uno spezzone che parli davvero di NOI, delle nostre rivendicazioni e dei nostri contenuti!

Il 13 febbraio in tutta Italia e qui a Torino è prevista una manifestazione indetta con un appello dal titolo “Se non ora quando?”. Questa manifestazione ha come retroterra la “campagna di indignazione” portata avanti da Repubblica, Partito Democratico, ecc. Nell’appello si afferma che “Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici” e che tale mentalità e i comportamenti che deriverebbero, “stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione”. Noi non ci rispecchiamo nelle parole che sentenziano condanne morali fondate su paradigmi di sessualità socialmente conforme e accettabile, su paradigmi che ancora una volta si inscrivono sui corpi e sulle identità delle donne, costruendo ruoli e marchi d’infamia, piuttosto che sulle pratiche di potere che nutrono il retroscena del singolo evento di cronaca... Ben altri ci sembrano essere gli agenti inquinanti della “convivenza civile”, dalla violenza domestica a quella nei Cie.

venerdì 4 febbraio 2011

SENZA STUPORE: ECCEZIONE E NORMA AI TEMPI DI ARCORE

«Lo stupore perché le cose che noi viviamo sono “ancora” possibili nel ventesimo secolo non è filosofico. Non sta all'inizio di alcuna conoscenza, se non di questa: che l'idea di storia da cui deriva non è sostenibile».
Walter Benjamin, 1940.


Con queste parole, Walter Benjamin impartiva una lezione di metodo critico che continua a valere: quando di fronte ad accadimenti politici ci si appella all'eccezione – oppure ci si indigna denunciando un regresso rispetto a una presunta norma di civiltà – ciò significa semplicemente che non si è capito nulla o non abbastanza, che non si dispone di strumenti adatti a comprendere il proprio tempo. A partire da questa considerazione – assunta come strategia metodologica – è possibile costruire una riflessione sugli scandali sessuali che hanno scosso la cronaca italiana delle ultime settimane, cercando di sottrarsi sia alla trappola del cinismo che a quella del moralismo.

«Lo stupore non è filosofico». In prima istanza, la massima suggerisce di sgomberare il campo dalle posizioni che – se pur in modi e con intenti differenti – considerano l'accaduto una deviazione rispetto alla regola dell'esercizio del potere, il risultato scabroso di vizi e perversioni private da cui difendere il corpo sano della democrazia. Questa, come si evince dai maggiori quotidiani nazionali, è l'opinione dominante nella sinistra istituzionale, condivisa anche da molti cittadini italiani e fondata su una sorta di soglia etica minima, equiparabile al buonsenso. I comportamenti del premier – si legge nei vari editoriali e appelli – offendono la dignità delle donne e della democrazia. Da questo teorema, piuttosto riduttivo, deriva un sentimento diffuso d'indignazione, una pratica collettiva di sdegno morale che tuttavia non tarda a mostrare inclinazioni ambigue e politicamente inconseguenti, quando non pericolose.