Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

martedì 29 maggio 2012

Importante - annullato l'incontro di questo pomeriggio con Silvia Federici

L'incontro di oggi con Silvia Federici è annullato a causa della scossa di terremoto in Emilia e conseguente blocco di trenitalia. Purtroppo Silvia Federici sarebbe dovuta partire in mattinata da Parma, ma tutti i treni sono stati annullati.

Ci dispiace moltissimo per l'inconveniente e speriamo di poter trovare una seconda occasione per incontrare Federici. In tal caso vi contatteremo tutt* nuovamente.


 

mercoledì 23 maggio 2012

‘Donne, debito e capitalismo globale’ - incontro con Silvia Federici


Martedì 29 Maggio - ore 15 a Torino
presso 
Biblioteca "Arturo Graf" della Facoltà di Lettere e filosofia
Palazzo del Rettorato, Loggiato
Via Po, 17 / Via Verdi, 8


Silvia Federici – docente presso la Hofstra University, New York – è una delle maggiori intellettuali e militanti femministe e marxiste. Ha vissuto tra Italia, Stati Uniti e Nigeria prendendo parte attiva in numerose battaglie politiche: dalle mobilitazioni studentesche alle lotte femministe europee e africane, dall'attivismo contro la pena di morte alla militanza nei movimenti contro la globalizazzione e la  mercificazione dei sistemi scolastici.
Nel confronto perenne con altre attiviste e teoriche femministe, Federici ha apportato un contributo fondamentale all’analisi e allo sviluppo del concetto di “riproduzione”, ampliandone il valore semantico e politico attraverso l'inclusione di una molteplicità di attività umane: la riproduzione dei corpi grazie al soddisfacimento dei bisogni elementari, la cura nei confronti di altri individui, la riproduzione delle culture e delle ideologie, la costruzione di comunità, la riproduzione delle lotte oltre che – nel contesto del capitalismo – la riproduzione della forza-lavoro, vero e proprio processo di produzione di valore non corrisposto in termini salariali e tradizionalmente svolto dalle donne.
Nel lavoro di Federici, la riproduzione diventa una categoria indispensabile alla comprensione dello sviluppo capitalistico su scala locale e globale. 

martedì 22 maggio 2012

Audio del Workshop "Il Genere al Lavoro"

Con grande piacere condividiamo con voi i materiali audio registrati durante le due giornate di workshop della scorsa settimana.

Prima giornata (lunedì 14/05)
PROCESSI DI RAZZIALIZZAZIONE E GENDERING DEL LAVORO
Introduzione
Anna Curcio
Vincenza Perilli

Seconda giornata (martedì 15/05)
LA RIFORMA MONTI-FORNERO E ANALISI DEL LAVORO IN PROSPETTIVA DI GENERE
Introduzione 
Raffaele Sciortino
Lidia Cirillo

Qui la presentazione dell'appuntamento e la bibliografia.

domenica 13 maggio 2012

CENA BENEFIT SGUARDI SUI GENERIS

Venerdi' 18 fatevi cucinare da noi!!!
Vi aspettiamo! per info e prenotazioni 334/3901198 - 339/3135510

Movimento per la Vita? Perenne marcia indietro!


Una “Marcia per la vita”. E’ questo il nome che diversi estremisti antiabortisti hanno scelto di dare al corteo che ha sfilato oggi per le vie centrali della capitale e che di fatto si scagliava contro la libertà di scelta di ogni donna di portare avanti o meno una gravidanza definendo la legge 194 - che sancisce tele diritto- uno “sterminio di stato”.
Inquietanti le presenze e le frasi su striscioni e cartelli.
Oltre al “mondo cattolico”, hanno sfilato insieme Forza Nuova e Militia Christi e come ciliegina sulla torta in prima fila appariva un Alemanno in veste ufficiale di sindaco, con tanto di fascia tricolore, per una manifestazione patrocinata dal Campidoglio.
Una manifestazione composta essenzialmente da fascisti nostalgici, integralisti cattolici, omofobi e razzisti, a cui hanno pensato bene di affiancarsi diversi esponenti di vari schieramenti, dal Pdl al Pd, appoggiando di fatto un attacco feroce e frontale alla libertà di scelta di ogni donna.
Numerosi i cartelli con attacchi al diritto all’autodeterminazione delle donne. Vale la pena riportare alcune frasi: “L’aborto è violenza”, “L’aborto non è un diritto. E’ un delitto”, “Ru486 = ammazza madre e figli” , “Eluana voleva vivere”, “La vita nasce dal concepimento” e poi ovviamente non poteva mancare il leitmotiv tanto caro al movimento per la vita e company, ovvero dare delle’”assassine” alla donne che decidono di interrompere la gravidanza.

venerdì 11 maggio 2012

Genere e impresa, appunti di riflessione a cura del laboratorio


Il capitalismo non è un sistema neutrale rispetto al genere e, al contempo, i processi di soggettivazione sono inseparabili dalle condizioni storico-sociali entro cui si dispiegano. Da questa premessa di ordine generale consegue la necessità di non lasciare impensate le relazioni specifiche tra genere e organizzazione della produzione e del lavoro nel capitalismo contemporaneo. Il quadro di riferimento risulta – di necessità – estremamente complesso e le riflessioni che seguono non possono che denunciare preventivamente la loro parzialità. Una parzialità, tuttavia, che ambisce a non essere manchevole e che, al contrario, si fa metodo, ambendo così – come insegna Walter Benjamin – ad un proprio statuto epistemico.

    Quale ruolo gioca il genere all'interno del sistema produttivo contemporaneo? Questa – ridotta all'osso – la domanda da cui muovono queste brevi riflessioni. In termini diagnostici, le analisi più convincenti mettono in luce la natura ibrida del processo di accumulazione attuale entro il quale sfumano i confini che tradizionalmente delimitavano i luoghi della produzione. Vita e lavoro tendono a confondersi e, al contempo, una porzione significativa dei mezzi di produzione è incorporata nel lavoro vivo.

mercoledì 9 maggio 2012

Il genere al lavoro


Workshop a cura del Laboratorio Sguardi sui Generis
                                                                      
L’uguaglianza disponibile oggi non è filosofica ma politica: ci piace, dopo millenni, inserirci a questo titolo nel mondo progettato da altri? Ci pare gratificante partecipare alla grande sconfitta dell’uomo? C. Lonzi

Il workshop si propone di indagare la natura biopolitica del lavoro e degli odierni processi di produzione, cioè il modo in cui, dentro il capitalismo globale, l’inclusione di donne, migranti e categorie sociali tradizionalmente escluse produce gerarchizzazione della forza-lavoro e nuovi sfruttamenti. Leggere le trasformazioni in atto (la riforma del mercato del lavoro, le politiche di austerity) a partire da questa chiave, significa mettere in luce la ristrutturazione delle relazioni sociali e produttive che le politiche del debito producono, attraverso i dispositivi del reddito, del welfare, della cittadinanza. Il terreno del genere, in particolare, si rivela particolarmente strategico dentro questi processi nella misura in cui alla sua messa al lavoro dentro contesti produttivi sempre più precari si affianca l’estrazione di un valore invisibile ma non per questo meno rilevante: quel lavoro riproduttivo e domestico che, sostituendosi ad un welfare in estinzione, è chiamato a nutrire la nuova fase di accumulo di risorse e forza-lavoro.

mercoledì 2 maggio 2012

Le battaglie delle donne argentine per la legalizzazione dell'aborto

Riportiamo l'intervista realizzata ai microfoni di Interferenze con una compagna che da qualche mese si trova in Argentina e che ci ha raccontato delle battaglie per la legalizzazione dell'aborto che da anni si danno su quel territorio.
In Argentina, infatti, all'oggi l'aborto è considerato illegale, e come tale perseguibile penalmente, con la sola eccezione per le donne che subiscono violenza sessuale.
Questo ha ovviamente molte ripercussioni sul piano sociale: le donne delle classi sociali più ricche possono infatti rivolgersi a cliniche private (che, dietro lauto compenso, praticano indisturbate interruzioni di gravidanza) ma la maggior parte delle donne è invece costretta ad affidarsi alla clandestinità.

Un primo maggio di lotta..non è uno slogan!


Ieri abbiamo vissuto una giornata eccezionale qui a Torino.
Il sindaco Fassino invece ha avuto una difficile primo Maggio, a partire da via Po fino al comizio finale in Piazza San Carlo, gli è stato impossibile muovere un passo senza che la sua presenza venisse duramente contestata da tutte quelle componenti che stanno subendo i tagli imposti dalla giunta comunale.