Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

giovedì 23 gennaio 2014

Nessuno spazio agli antiabortisti, né all'università né altrove!

Nella giornata di domani, 24 gennaio, il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell'Università di Torino ospiterà un incontro dal titolo “L’inizio della vita, luci ed ombre”, presentato come “convegno scientifico”. Se il titolo si presenta già di per sé piuttosto ambiguo, basta dare un rapido sguardo alle associazioni che promuovono l’iniziativa per comprendere che – a dispetto della sede in cui si terrà l’incontro - si tratterà di un convegno che di scientifico ha ben poco.

Il principale organizzatore è infatti Federvita Piemonte, una sigla che raccoglie sotto di sé diverse associazioni cosiddette “pro-life”, un movimento di fondamentalisti cattolici che fa della crociata contro l’aborto la propria missione.

A coronare l’iniziativa c’è poi il patrocinio della Regione Piemonte, un fatto che purtroppo poco ci stupisce dal momento che – a partire dal suo insediamento a capo della giunta – il governatore Cota si è sempre speso con grande e dichiarato impegno per fornire supporto alle associazioni anti-abortiste, tentando con ogni mezzo di permettere ai volontari di gruppi come il “movimento per la vita” di entrare nei consultori e negli ospedali.


Troviamo assolutamente inaccettabile che la Regione Piemonte supporti e finanzi pubblicamente iniziative di questo tipo, tanto più se si tratta della stessa giunta regionale che in questi anni ha attaccato duramente il servizio sanitario (e lo stesso si potrebbe dire di altri settori) a colpi di tagli, portando a chiusure di ospedali, licenziamenti e lasciando strutture inadeguate e sempre più costose.

Ci sembra altrettanto grave che il convegno di domani si tenga all’interno di una sede universitaria (ai partecipanti verranno riconosciuti dei crediti ECM, che sono obbligatori per l’aggiornamento professionale): sotto la falsa pretesa di scientificità si celerà infatti nient’altro che un’occasione propagandistica per associazioni che propugnano una retorica profondamente retrograda e pericolosa per la libertà di scelta di tutte noi, sostenendo un’immagine della donna ingabbiata nei ruoli unici di madre e di moglie, la cui salute ed autodeterminazione vanno subordinate ad una cieca tutela dell’embrione.

Quanto sta accadendo in Spagna - dove il governo ha recentemente sferrato un attacco senza precedenti al diritto ad un aborto libero e sicuro, presentando una legge che riporta la legislazione in materia indietro di decenni – non fa che confermare quanto le retoriche e le pressioni di associazioni come Federvita siano pericolose ed inaccettabili. Per questo non possiamo tollerare che trovino spazio tanto negli ospedali e nei consultori quanto nelle aule di scuole ed università.

Fuori gli antiabortisti!

Laboratorio Sguardi Sui Generis

Nessun commento:

Posta un commento