Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

domenica 5 ottobre 2014

Proteste in tutta Italia contro le veglie omofobe. A Torino la piazza caccia le "sentinelle"

In diverse decine di città italiane erano state organizzate per oggi manifestazioni pubbliche delle "Sentinelle in piedi", sedicente sigla nata da alcuni mesi a livello nazionale che si auto-presenta come "un gruppo di cittadini che vigila sulla libertà di espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna" e che si batte contro il ddl Scalfarotto. Di fatto, si tratta nient'altro che di una sigla che riunisce cattolici integralisti e reazionari della peggior specie. Dietro la falsa pretesa di manifestare pacificamente rimanendo in silenzio, questi personaggi celano in realtà una violenza molto più grande, quella di difendere pubblicamente retoriche omofobe, discriminatorie e cariche di odio.
Contro queste impresentabili boutade, in diverse città sono stati organizzati dei contro-presidi per manifestare in difesa della libera scelta di tutti e tutte e allontanare la presenza delle sentinelle.

A Torino il passaparola e il tam-tam partiti sui social network negli ultimi due giorni hanno dato vita a una risposta particolarmente numerosa e determinata. Poco prima delle 16 un gruppo di alcune decine di persone hanno provato a entrare in piazza Carignano, dove era previsto il concentramento omofobo, trovandola già completamente militarizzata. Sono volati i primi spintoni contro i manifestanti, allontanati brutalmente, ma nel giro di pochi minuti la situazione si è ribaltata con l'arrivo di centinaia di persone partite dalla vicina piazza Castello per contestare le sentinelle. Nel corso della protesta tanti altri torinesi che si trovavano a passare dal centro hanno deciso di unirsi, molti i giovani e i giovanissimi. In breve, il colpo d'occhio rivelava uno sparuto gruppo di sentinelle in piedi, blindato tra le transenne e i cordoni della celere e circondati tutt'attorno da un migliaio di persone scese invece in piazza per difendere la libera scelta di tutti e tutte.

A riprova della composizione che affollava le "veglie" omofobe, a Torino spiccavano tra i partecipanti anche alcuni volti noti della politica torinese, come quello dell'ex vicesindaco Marco Calgaro o quello di Maurizio Marrone, cresciuto tra le file dei fascisti del Fuan e ora comodamente seduto in consiglio Regionale con Fratelli d'Italia. Quest'ultimo, in particolare, contravvenendo alla regola del silenzio delle sentinelle, ha ripetutamente provocato i manifestanti, ricevendo per tutta risposta una pioggia di fischi e insulti.
Dopo circa mezz'ora di presidio, i manifestanti hanno iniziato a rimuovere le transenne poste a difesa delle sentinelle: agenti della celere e della Questura non hanno lesinato botte e spintoni ma sono poi stati costrette a far allontanare in fretta e furia i partecipanti alla veglia, che hanno lasciato piazza Carignano scortati dalla polizia e con la coda tra le gambe. A quel punto il presidio, con un boato di gioia, si è ripreso la piazza, decidendo poco dopo di partire in corteo selvaggio per le vie del centro al grido di "L'omofobia è odio, non è un'opinione". La manifestazione ha raggiunto piazza Vittorio, raccogliendo gli applausi e i consensi dei passanti, e si è poi sciolta tra l'entusiasmo dei molti che hanno visto crescere una risposta così determinata e al di sopra delle aspettative, considerato anche il poco tempo in cui tutto è nato.

A Napoli questa mattina diverse decine di persone si sono radunate al Vomero e, nonostante la celere schierata a difesa del presidio omofobo, hanno costretto le sentinelle a lasciare dopo poco la piazza, sommersi dai fischi, e sono partite in corteo per le vie della città dietro uno striscione con scritto "#StopOmofobia, Jatevenne!".
Nel pomeriggio è stato il turno di Bologna, dove un corteo partecipato e festoso ha cacciato dalla piazza alcuni esponenti di Forza Nuova e ha sfilato per la città. Manifestazioni e presidi anche a Genova, Rimini, Aosta e Reggio Emilia, e probabilmente l'elenco delle città che hanno deciso di opporsi alla presenza delle sentinelle in piedi è destinato ad allungarsi ulteriormente con le notizie delle prossime ore.

Insomma, in tutta Italia i siparietti omofobi che volevano nascondersi in maniera ipocrita dietro il vessillo della libertà di espressione non hanno avuto gioco facile e c'è da aspettarsi che, vista l'accoglienza ricevuta oggi, in futuro le "sentinelle" ci penseranno due volte prima di annunciare di voler manifestare pubblicamente in piazza...

(da Infoaut)

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