Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

mercoledì 9 marzo 2011

NOI DONNE SAPPIAMO SCEGLIERE DA SOLE!


L'8 marzo torinese è iniziato con un presidio sotto la Regione Piemonte, un simbolo che non potevamo non interpellare in quella giornata, visti i ripetuti attacchi sferrati alle donne da parte dell'amministrazione regionale.
Ci riferiamo ovviamente al protocollo voluto dalla consigliera regionale C.Ferrero, in base al quale le porte dei consultori famigliari verrebbero aperte ad associazioni di antiabortisti (come per esempio il Movimento per la Vita); possiamo ben immaginare il danno che porterebbero alle donne che si rivolgono a questi luoghi per trovare un sostegno, o anche solo un luogo in cui essere ascoltate.


A partire da piazza Castello abbiamo percorso le vie della nostra città, ricordando tanti dei temi per noi fondamentali e che andavano necessariamente ricordati in una così significativa giornata di lotta: prima di tutto la difesa della libera scelta della donna, che non è soggetto subalterno (ad un marito, un fratello, un datore di lavoro..), ma padrona delle sue scelte e libera di autodeterminarsi sempre.
Abbiamo anche parlato delle donne mediorentali, del loro ruolo determinante nelle lotto che si stanno dando al di là del Mediterraneo e dell'emergere della loro soggettività conflittuale… Questi i contenuti condivisi fino a quando il corteo non ha raggiunto piazza Carlina, dove si trova il comando regionale dei carabinieri provocatoriamente protetto da un ingente di schieramento di poliziotti.
La scelta di visitare anche questo infausto luogo è stata vissuta molto intensamente dalle donne che popolavano il corteo, forte la rabbia a ripensare ai fatti romani, allo stupro di una giovane donna avvenuto in una caserma nel quartiere Quadraro la notte fra il 23 e 24 febbraio.
Uno degli stupratori dopo la violenza commessa è stato trasferito a Torino, e cogliendo questa occasione il corteo non poteva non andare ad urlare sotto le finestre del comando regionale lo schifo che rappresenta chi ci dovrebbe difendere ribadendo che preferiamo essere insicure piuttosto che violentate!
Dopodichè il corteo ha proseguito il suo percorso continuando a ricordare tutte le donne vittime di violenze, anche e soprattutto quelle donne
che violentate nelle loro case, nel loro stesso letto, non hanno, diversamente dalla vicenda romana, nè voce nè solidarietà.
Il corteo si è poi concluso in piazza Vittorio con un breve spettacolo teatrale, che ha trattato i temi della precarietà e della violenza, situazioni che le donne vivono costantemente nelle loro vite.
E' proprio per la sistematicità di questi attacchi che abbiamo urlato a gran voce che per noi tutti i giorni è l'8 marzo, ogni giorno un giorno di lotta!


2 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=BGjNt-Qrx1M

    L'8 tutto l'anno!

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  2. Un pensiero va a Sara W., torinese, mia coetanea... Uccisa e chiusa in un sacco qualche anno fa, da chi, non corrisposto, si era invaghito di lei.

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