Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

lunedì 26 settembre 2011

Sempre in alto i cuori No Tav!

Con la sentenza del Tribunale del riesame, giovedì scorso Nina e Marianna sono tornate finalmente libere.
Una libertà ancora parziale, che le vede rispettivamente costrette ai domiciliari e all’obbligo di dimora, ma che ha comunque fatto tirare un sospiro di sollievo a tutto il movimento No Tav, ansioso di riabbracciare le due donne dopo i tredici giorni di detenzione.
Le migliaia di persone in marcia alla fiaccolata di Chiomonte, i tanti messaggi di solidarietà, gli appelli per la liberazione che si sono susseguiti nelle scorse settimane, sono la prova tangibile che il movimento No Tav non si fa scoraggiare né intimidire dalla messa in modo dell’apparato repressivo e che come abbiamo ripetuto tante volte “la Val Susa paura non ne ha”.
Questo è ciò che emerge anche dalle parole e dalle testimonianze di Nina e Marianna, dal loro rifiuto di vestire i panni delle eroine o delle martiri, perché sanno che quella notte attorno alle reti del cantiere eravamo in tanti e che tutti e tutte eravamo animati dalla stessa determinazione nel mostrare che anche le più resistenti delle reti possono cadere.
Qui di seguito pubblichiamo l’audio dell’intervista a Nina realizzata oggi dai microfoni di Interferenze e la poesia “a chiunque” di Marianna.
Sempre in alto i cuori No Tav!






a chiunque.

e io?

mi ritrovo nella normalità dell'essere ventenne, sperimentando la vita.

ne anarchica, ne pacifista.

solo pacificamente alla ricerca di me stessa.

molto preoccupata per i miei sogni.

molto infastidita da questo geliido e assurdo progresso.

molto indignata ad osservare i giochi politici.

ancora illusa dell'esistenza di giustizia.

nata a ROvereto, però cresciuta in canavese,in un paesino di 1200 anime in una realtà rurale e leggermente bigotta come l'ambiente del liceo della zona che ho frequentato.

riesco a riconoscere gli alberi, ma non i modelli d'auto.

in quarta superiore vinco una borsa di studio e parto per l'india per un annno. semplicemente per curiosità ed entusiasmo per la scoperta di qualcosa di nuovo di diverso.

dopo il liceo riparto con uno zaino, viaggio per spagna e francia, poi decido di tornare e stabilirmi a torino.

lavoro, vivo, esploro nella città. mi creo la mia indipendenza.

intanto sogno di essere ostetrica.

i sogni non piacciono, non oltrepasso il numero chiuso.

ora farò agraria:foreste e boschi.

e intanto mi guardo attorno, vivo, provo ad esprimermi, riconfermo la mia libertà.

metto in atto una goffa e autentica rivolta individuale: non un semplice stare, ma una appassionata ricerca di umanità.

un pò incosciente, come ogni giovane ha diritto di essere.

un pò sfortunata, come ogni giovane non dovrebbe essere.

e ora amarezza.

si ricompone il puzzle, si rivedono immaggini...

e non mi sento più umana. ma un oggetto, un mezzo.

eppure non perdo la dignità.

non voglio filosoffeggiare.

non eroina, non martire.

resto.

resto umana.

e voi non lasciatevi intimidire.

non abbiate paura.

se avete qualcosa da dire, ditela. se poi vi tocca dirla urlando, si vede che ne vale la pena.

é tempo di resistere, è tempo di lottare!

grazie per la solidarietà e la vicinanza di chi ci ha scritto o ci ha pensato nel periodo in carcere..

'a sara dùra

con amore...

marianna

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