Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

lunedì 2 maggio 2011

SEMPRE INCONCILIABILI!


Oggi il corteo del 1 maggio a Torino è stato contrassegnato dall'ingovernabilità e dal rifiuto di condividere la piazza con sindacati “gialli” e con il candidato sindaco sindaco del Pdl Coppola, presenze quantomai sgradite nella nostra città.

Da subito lo spezzone della Cisl si è trovato di fronte la ferma opposizione di quanti, stanchi delle retoriche sull'unità sindacale e dell'atteggiamento collaborazionista di questi personaggi, non ci stanno a vederli sfilare come se niente fosse, come se la vicenda Pomigliano e Mirafiori non fossero mai accadute e soprattutto come se loro non avessero precise responsabilità in quelle vicende!

La contestazione, organizzata dal network antagonista torinese, ha trovato consenso da gran parte del corteo che ha salutato e applaudito ironicamente lo spezzone della Cisl che, dopo ripetuti fischi e insulti, è stato costretto ad abbandonare il corteo uscendo di scena da una viuzza laterale.

Lo spezzone sociale, di cui noi facevamo parte, insieme a varie realtà autorganizzate, si è quindi ricomposto e ha proseguito fino in piazza San Carlo dove, dopo essersi impossessato del palco confederale, ha bruciato le bandiere di Cisl e Uil e dato voce alle istanze per cui quotidianamente lotta. Interventi da parte di un'esponente del movimento No Tav, dei comitati contro il nucleare e dei collettivi universitari e delle scuole superiori.

Lungo il percorso più volte è stato ricordato Vittorio Arrigoni e la sua lotta a fianco del popolo palestinese. Vittorio -un compagno come pochi- a lui è stata anche dedicata una partecipatissima versione di “Bella Ciao” cantata a gran voce dai presenti in piazza, lungo via Roma.

Per noi è stata senz'altro una gran giornata e l'occasione per manifestare l'inconciliabilità con le politiche del governo attuale. Governo che come unica “risposta” alla precarietà delle nostre esistenze, impone tagli, privatizzazioni, austerità, licenziamenti e sacrifici che spesso, in modo particolare vengono imposti alle donne, che nei loro piani dovrebbero svolgere la funzione di ammortizzatori sociali, viste le condizioni di smantellamento pressoché totale del welfare.
Noi non ci stiamo ed è per questo che abbiamo contestato Coppola, candidato sindaco del partito attualmente a governo!
Non dimentichiamo che questo stesso governo si oppone alla pillola abortiva Ru486 e si è fatto promotore della delibera Ferrero con cui si vorrebbero spalancare le porte dei consultori al Movimento per la vita; facendo la propria campagna politica sul corpo delle donne.

E ancora non avevamo fatto in tempo a digerire le retoriche sull'anniversario dei 150 anni dell'unità d'Italia in cui in area Pd si invitavano le donne a “rimettere al mondo l'Italia”, recuperando pericolosi parallelismi tra corpo delle donne e corpo della nazione, che ci è toccato assistere all'annessa campagna pubblicitaria che per questo primo maggio recitava: “Uniti per il lavoro” invitando all'unità sindacale.
Inutile dire quanto questa sia distante da noi, perciò abbiamo preso parte alla cacciata della collaborazionista Cisl.

Abbiamo recentemente raccontato la nostra precarietà e siamo scese in piazza oggi perché siamo stanche dei discorsi sulla condizione di precarietà intesa come una sfiga in cui si ritrovano in molti: noi sappiamo molto bene che ci sono i precari e i precarizzatori e sappiamo contro chi continueremo a lottare dopo il 1 maggio, il 6 maggio e oltre!

Il video della contestazione

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