Pochi giorni fa pubblicavamo l'annuncio del rapimento della blogger siriana Amina Abdallah. Inizialmente l'allarme e gli appelli su internet, poi i misteri e i dubbi, infine la scoperta della vera identità di Amina. Amina è un personaggio virtuale, un espediente escogitato dall'americano Tom Mac Master. Un colpo di scena che ha scatenato polemiche e discussioni sia sui media tradizionali che – anche e soprattutto – nel web. La storia, in realtà, è piena di eroi di carta, miti e leggende capaci di illuminare una porzione di realtà, dire una qualche verità. La fiction in sé non è né buona né cattiva, è soltanto una strategia. Tom Mac Master, alias Alina, ha detto qualcosa di vero. Ha contribuito a mischiare le carte di un discorso troppo lineare e rituale che tende a opporre occidente e oriente cavalcando una cattiva retorica dei diritti GLBTIQ. Ha indossato una maschera per smascherare una mistificazione.
Per approfondimenti e commenti rimandiamo a:
Nessun commento:
Posta un commento