Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

venerdì 7 ottobre 2011

LadyFest 011

Ebbene sì, alla Lady Fest 011 di Roma ha partecipato anche una rappresentanza del Laboratorio Sguardi sui Generis. Qui di seguito l'articolo sull'evento, pubblicato sull'ultimo numero di XXD (Scaricabile Qui), scritto in collaborazioni con Rachele Borghi. Enjoy!








Come si valuta il successo di un evento?
Workshop Drag King
Lasciamo da parte parametri ‘oggettivi’ tipo la quantità di persone o la visibilità nella stampa e proviamo a prenderne in considerazione altri: i postumi dell’emozione. Quanto dura il coinvolgimento? Quando, a distanza di una settimana, ancora ti addormenti ripensando all’evento, quando continui a riviverlo, quando chi non c’era conclude: “Cosa mi sono persa…”, quando chi ha sentito solo delle voci ti chiede conferme: “Ma anche tu l’hai vista? Ma allora è vero che…?”; ecco, forse in questo caso si può dire che l’evento sia riuscito. Se usiamo il parametro emozionale possiamo dire che la LadyFest011 sia stata un successo!
Tre giorni di performance, dj-set, workshop, proiezioni, mostre fotografiche, installazioni che avevano come temi centrali il genere e il suo superamento, il corpo, il sesso e la sessualità, tutti affrontati con approcci e angolature diverse. Un evento, che pur essendo tutto al femminile, dalle organizzatrici alle artiste, non ha scelto il separatismo. Una scelta inusuale (per questo tipo di evento), che di sicuro ha favorito una mixité di generi, provenienze, esperienze, età. L’ambiente e l’atmosfera erano davvero quelle della kermesse, una festa aperta, ben lontana dall’autocelebrazione che caratterizza spesso gli eventi ‘alternativi’.
Significativi in questo senso sono stati alcuni interventi dell'assemblea conclusiva, che esprimevano in pieno l'arricchimento che nasce dal contatto con pratiche politiche differenti dalle proprie, e possibile solo a partire da una profonda attitudine all'apertura, al ‘contagio’. Nelle narrazioni, a qualche giorno di distanza, si ha ancora l'impressione di aver sperimentato e vissuto uno spazio autenticamente queer, giocosamente polimorfico, ‘a-normale’ e a-normato, finalmente!
Una tre giorni intensa, coinvolgente e ricchissima non solo di umanità ma anche di appuntamenti. Impossibile citarli tutti, per questo rimandiamo al programma sul blog http://ladyfest-roma.noblogs.org/. E non possiamo nemmeno dare un resoconto fedele, nemmeno di quello che abbiamo visto/fatto/partecipato, non ne siamo capaci perché i temi affrontati hanno toccato tutte le corde dei nostri corpi e delle nostre teste, dentro e fuori. Ci limiteremo a dire che alla fine della proiezione di Mi sexualidad es una creaciòn artistica, il dibattito animato dalla regista Lucía Egaña Rojas e da Diana Torres ci ha permesso di parlare del valore ma anche delle contraddizioni della scena post porno spagnola; il bellissimo e coinvolgente reading in cui Slavina a seno nudo ha letto una selezione di testi delle autrici più radicali nel panorama dei femminismi contemporanei ci ha messo i brividi; lo spettacolo di Drag King di Eyes Wild Drag ha suscitato sorpresa e curiosità (il giorno dopo 30 biodonne hanno partecipato al workshop che le ha trasformate in 30 maschi - pure un po’ buzzurri...); il workshop di Romina de Novellis ha reso le partecipanti performer per un giorno e dato vita ad un suggestivo quadro vivente; Le Barbe hanno fatto giocare 50 adult* che si sono toccat* come bambin*; la proiezione di Too Much Pussy ci ha fatt* entrare nella vita di Wendy Delorme e compagne, nella loro sorellanza e nello spirito che anima il loro lavoro nel Queer X Show; grazie al workshop di squirting le ghiandole di Skene non hanno più segreti; e per rispondere alla domanda: “Ma anche tu l’hai vista? Ma allora è vero che…?”, sì, anche noi abbiamo visto la performance Pornoterrorismo che si è conclusa con una dimostrazione di squirting, e sì, è vero che eravamo tutt* nud*...
Intervista a Diana Pornoterrorista


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