Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

sabato 15 ottobre 2011

SUI PERCHÉ DI UN FEMINST BLOG CAMP


Il Feminist Blog Camp si avvicina. L'attesa e l'entusiasmo li abbiamo detti in molti modi. Ora vorremo condividere le ragioni politiche che ci spingono a credere nella tre giorni torinese.
La prima è tanto semplice quanto irrinunciabile e consiste nella fiducia che riponiamo nelle potenzialità di ogni socializzazione di esperienze, competenze e percorsi politici. É, in qualche modo, un'attesa che precede ogni razionalizzazione. É la consapevolezza che non ci saranno momenti vuoti, che da ogni scambio di battute, da ogni sigaretta fumata, da ogni pasto condiviso e così via, emergerà qualcosa, una materia grezza che starà a noi trasformare, riempire e vivere. A un livello ulteriore, infatti, la molteplicità di percorsi che confluiranno a Torino, può organizzarsi e divenire una rete. La possibilità di questo passaggio è una delle ragioni del Feminist blog camp.
Se – come riteniamo – il femminismo è qualcosa che sta davanti e non dietro di noi, la connessione tra diverse realtà femministe è un passaggio nodale per la costruzione di pratiche e discorsi politicamente efficaci. La realtà in cui ci muoviamo ci accomuna e dunque, sempre più, emerge la necessità di mettere in comune anche le lotte e le battaglie. Pensiamo, ad esempio, agli attacchi all'autodeterminazione delle donne condotti nelle regioni Piemonte, Lazio, Lombardia e Veneto. Oppure, volgiamo lo sguardo alla crisi economica entro cui le donne si rivelano uno dei soggetti maggiormente colpiti da parte a parte del globo. O, ancora, riflettiamo sulla violenza sulle donne, che potremo considerare forse l'unico universale realizzato e che possiamo combattere solo sfuggendo alle insidie della sua costante strumentalizzazione. Questi sono solo esempi, ma la serie potrebbe essere lunghissima, ai lettori la facoltà di completarla.
Mettersi in rete, dunque, non significa solo costruire una relazione tra soggetti diversi, ma equivale – in modo ben più incisivo – ad agire e a modificare la spazialità connessa ad ogni categoria politica. Nonché, viceversa, a pensare forme politiche all'altezza dell'organizzazione contemporanea dello spazio. Basti notificare la straordinarietà con cui il fenomeno migratorio eccede la spazialità della modernità – lo stato e i suoi confini – per dare concretezza al nesso spazio/politica apparentemente astratto. Il web, per quanto ci concerne, costituisce una delle maggiori declinazioni spaziali in cui ci è dato agire e, anche per questo il Feminist blog camp si presenta come una tappa importante del nostro percorso politico.
Feminist blog camp, dunque, per fare rete e – infine – per esplicitare e agire il carattere non neutrale della rete. Come ogni tecnologia, anche il web veicola modalità, contenuti e pratiche dal forte impatto politico. Se – per dirla con i filosofi – non esiste “spirito” senza “strumento”, allora il rapporto tra concetti/pratiche e modalità della loro produzione e circolazione non è affatto occasionale. Lo strumento non viene prima o dopo al contenuto, ma insieme. Lo strumento stesso produce spazio politico e per questo va agito politicamente. Ciò che potremo imparare sul piano tecnico nella tre giorni torinesi (e sarà molto!) non è pertanto scindibile dal suo nesso con la pratica. In questo modo possiamo metterci al riparo da un uso puramente indotto della tecnologia e, al contempo, pensare forme di riappropriazione delle potenzialità conflittuali di un general intellect altrimenti piegato alle logiche del profitto.
Laboratorio Sguardi sui generis

1 commento:

  1. Non capisco il senso dell'immagine. Dov'è il nesso tra emancipazione e mutandine sexi abbassate? Dove la differenza tra questo e una Belen qualsiasi?
    Vorrei davvero capire.

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