Con un fax, la vigilia di Capodanno, il gruppo GoldenLady ha fatto sapere alle 239 lavoratrici dello stabilimento Omsa di Faenza che il 12 marzo 2012, alla fine della cassa integrazione, saranno licenziate.
La vicenda di Faenza risale al 2010 quando arrivò, all’improvviso e senza nessuna comunicazione ai sindacati, l’avviso di chiusura e l’inizio della cassa integrazione. I macchinari furono immediatamente portati via e rimase solo una produzione minima.
La vicenda Omsa è stata immediatamente accompagnata da iniziative di solidarietà, tra cui la campagna di boicottaggio.
Mentre l’etichetta “crisi” diventa spesso il pretesto per chiedere sacrifici da parte dei lavoratori, nei confronti di imprenditori e aziende, in nome di una generica “solidarietà” nazionale, il caso Omsa dimostra come anche laddove la crisi non c’è a prevalere sono sempre gli interessi del profitto.
Ai microfoni di Interferenze, la diretta telefonica con Samuela, una delle lavoratrici della Omsa di Faenza.
http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/Omsa.mp3
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