Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

domenica 13 maggio 2012

Movimento per la Vita? Perenne marcia indietro!


Una “Marcia per la vita”. E’ questo il nome che diversi estremisti antiabortisti hanno scelto di dare al corteo che ha sfilato oggi per le vie centrali della capitale e che di fatto si scagliava contro la libertà di scelta di ogni donna di portare avanti o meno una gravidanza definendo la legge 194 - che sancisce tele diritto- uno “sterminio di stato”.
Inquietanti le presenze e le frasi su striscioni e cartelli.
Oltre al “mondo cattolico”, hanno sfilato insieme Forza Nuova e Militia Christi e come ciliegina sulla torta in prima fila appariva un Alemanno in veste ufficiale di sindaco, con tanto di fascia tricolore, per una manifestazione patrocinata dal Campidoglio.
Una manifestazione composta essenzialmente da fascisti nostalgici, integralisti cattolici, omofobi e razzisti, a cui hanno pensato bene di affiancarsi diversi esponenti di vari schieramenti, dal Pdl al Pd, appoggiando di fatto un attacco feroce e frontale alla libertà di scelta di ogni donna.
Numerosi i cartelli con attacchi al diritto all’autodeterminazione delle donne. Vale la pena riportare alcune frasi: “L’aborto è violenza”, “L’aborto non è un diritto. E’ un delitto”, “Ru486 = ammazza madre e figli” , “Eluana voleva vivere”, “La vita nasce dal concepimento” e poi ovviamente non poteva mancare il leitmotiv tanto caro al movimento per la vita e company, ovvero dare delle’”assassine” alla donne che decidono di interrompere la gravidanza.


Alcuni giornali parlano di migliaia di presenze, ma a quanto pare non doveva essere così semplice trovare tanta gente disposta a scendere in piazza se gli organizzatori hanno dovuto reclutare molte persone tramite siti dedicati a offerte di lavoro, come racconta il Paese Sera in questo articolo:
Eccolo l’annuncio apparso su infojobs nei giorni scorsi:
“La filiale di Roma Anagnina dell'agenzia per il lavoro Orienta spa cerca, per associazione cattolica no profit, dialogatori per raccolta fondi da effettuare in occasione della marcia per la vita che si svolgerà nella mattina (orientativamente 9-13) del giorno 13-05-2012, che partirà da Colosseo per arrivare a Castel Sant'Angelo".
37 euro netti sono stati il compenso per chi è stato “reclutato”. Di fatto il lavoro consisteva nello stare ai lati del corteo e raccogliere offerte.
Ovviamente questo attacco non poteva passare sotto silenzio. Il percorso era stato precedentemente tappezzato da striscioni e cartelli contro la marcia, ribadendo che la gravidanza deve essere una libera scelta della donna e che non verrà permesso a nessuno di toccare i consultori o di farvi entrare il Movimento per la Vita.

Di seguito il comunicato delle compagne romane e l'intervista realizzata con loro ai microfoni di Interferenze.



La marcia per la vita!?…no! IL MARCIO DELLA VITA!

Oggi Domenica 13 maggio 2012, un gruppo di donne, femministe e lesbiche ha deciso di boicottare attraverso azioni di controinformazione la manifestazione “Marcio della vita”. Una giornata indetta dai movimenti prolife capeggiati da Olimpia Tarzia: promotrice della proposta di legge che caldeggiava la privatizzazione dei consultori del Lazio e voleva inserirvi cattolici ed obiettori di coscienza. I movimenti delle donne hanno raccolto migliaia e migliaia di firme per rigettare questo abominio dimostrando che su temi tanto dibattuti come l’aborto e la Ru486 la società civile è attenta e responsabile. Abbiamo preso parola rispetto alla vergognosa apertura del cosiddetto” cimitero dei bambini mai ….” che è stato pagato profumatamente dalle amministrazioni locali. Questo luogo è l’ennesima occasione per strumentalizzare il corpo delle donne e imporre la loro morale bigotta e catto – fascista. In questo momento di crisi, i discorsi dei movimenti pro life sono ancora più irresponsabili e fuori dalla realtà: a maternità non è una scelta. Come si decide quando avere figli/e se non si non arriva a fine mese e/o sei precaria? D’altronde a questa gente in linea di principio interessano solo due momenti: il concepimento e la morte. Nel mezzo, come ironizzava Padre Pizarro (Corrado Guzzanti), c’è un “grandissimo chi se ne frega”! L’unico modo per conoscere e riconoscere la propria sessualità è non considerarla un tabù e una vergogna. L’unico modo per prevenire gravidanze indesiderate è il sesso libero e consapevole.
Contro chi vuole marciare su Roma e chi su Roma ci marcia privatizzandola, noi rivendichiamo libertà di scelta sulle nostre vite! Aborto clandestino, profitto di milioni è questa la morale dei preti e dei padroni!

Ascolta l'intervista con Sara

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